Il progetto La Botanica della Modernità, nasce all’interno di una linea di ricerca portata avanti da Salvatore Patera sul territorio salentino, relativa alle dinamiche di appropriazione degli spazi, quali pratiche quotidiane che producono artefatti materiali e simbolici propri della modernità. La grammatica della modernità, con i suoi modelli esogeni di sviluppo, diviene una grammatica visuale di enorme potere simbolico rinvenibile, ad esempio, nella botanica non autoctona che caratterizza l’arredo urbano o nelle scelte di confezionare spazi (piazze) lisci che rispondono allo sguardo consumistico e omologante del turista tipico delle località balneari di massa.

La Botanica della modernità parte dall’intuizione fornita dall’artista Yto Barrada che ha presentato alla 52esima  Esposizione Internazionale d’Arte di Venezia, un lavoro dal titolo “La botanica del potere” – THE BOTANIST Tangier, 2007. Video, color, sound, 20 min.

Il progetto di ricerca etnografico utilizza l’approccio semiotico-visuale per la decodifica degli artefatti simbolici presenti nel territorio salentino, attraverso una esplorazione visuale, che da circa un anno, raccoglie fotografie di differenti paesaggi urbani.

Dal 2009 una parte del  progetto è incubata all’interno delle attività di IdeNT.it, con in cantiere un Workshop  dal titolo: Giardini Nomadi. Al progetto collabora la rivista Oikos e il prof Carlo Missio architetto paesaggista.

Il progetto ha attivato uno spazio online su Flick’r  (IdeNT.it) ove sono raccolte le immagini che numerosi utenti inviano dai propri territori.

 

Yto Barrada: La botanica del potere >>

Salvatore Patera: Il linguaggio della botanica e la grammatica della modernità >>

Giardini Nomadi su Flick’r  >>